Cenni Storici Santa Lucia

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 Santa Lucia

 Ambiente Storico

Verso la fine del 3° sec d.C., mentre a Roma dominava l'Imperatore Diocleziano a Siracusa, in Sicilia, veniva alla luce una bambina di nome Lucia. Diocleziano, personaggio forte e gran riformatore dello Stato, nell'intento di poter salvare ciò che rimaneva dell'antico Impero di Roma, progettò la divisione dell'Impero in due parti: Oriente e Occidente, con a capo due Imperatori e due Cesari: Tetrarchia (Governo dei Quattro). Questo disegno all'inizio si rivelò vincente perché contribuì ad arginare l'invasione dei barbari che premevano ai confini ma, pian piano, divenne ulteriore motivo di disgregazione, associandosi agli altri elementi già noti: decadenza dei costumi e persecuzione dei Cristiani. Egli infatti scatenò una ulteriore e violenta persecuzione contro i Cristiani, la più lunga e la più crudele, perché ritenuti «sovversivi» e pericolosi per l'ordine pubblico e l'autorità imperiale.

La Sicilia che in un passato più o meno recente aveva avuto un periodo di grande splendore, grazie all'autonomia e alla prosperità sociale e culturale goduta durante il periodo ellenistico e alla sua posizione strategica come ponte commerciale verso l'oriente e l'occidente, durante l'età imperiale non ebbe nessuna voce in capitolo ma fu ridotta a pura e semplice terra di conquista. Ebbe però molto importanza durante il periodo della diffusione del Cristianesimo.

Nel 280 a Siracusa veniva alla luce una bambina di nome Lucia. I genitori si chiamavano: Lucio (da qui il nome di Lucia) ed Eutichia e, pur essendo patrizi, non disdegnarono di abbracciare la fede cristiana e di educare in essa il frutto del loro amore. Lucia trascorse serenamente la fanciullezza, in famiglia, curata amorevolmente dalla madre. Divenuta adolescente cominciò a trascorrere le ore della giornata frequentando, con le altre donne, la liturgia religiosa che si celebrava nascostamente nelle catacombe. Col trascorrere degli anni Lucia cresceva e la sua fede si rafforzava tanto che decise di offrire al Signore la sua verginità, promettendo che mai si sarebbe sposata. Ma la bellezza di questa ragazza non sfuggì ad un giovane patrizio che, colpito dalla potenza del suo sguardo, ne chiese la mano alla madre la quale, pur sapendolo pagano, accondiscese, con la speranza che Lucia lo avrebbe convertito al Cristianesimo.

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Lucia incontra S. Agata

Intanto Eutichia veniva colpita da un male incurabile e si spegneva lentamente. La figlia, che aveva gran fiducia nel Signore, convinse la madre a recarsi a Catania per implorare la guarigione da Sant'Agata. Narra la tradizione che questa, alle preghiere di Lucia, abbia risposto: «Sorella, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi fare? ».

Lucia giunge così all'età di 23 anni. Quando il pretendente si accorse che Lucia era cristiana cercò prima di dissuaderla poi, visto che tutto era inutile, la denunciò al Proconsole Romano Pascasio. Pascasio convocò subito al suo cospetto la fanciulla e, conoscendone l'elevata condizione sociale, cercò prima con lusinghe e poi con minacce di farla abiurare e di riportarla alla religione pagana. Lucia fu irremovibile. Con fermezza confessò che era seguace di Cristo e che mai avrebbe rinnegato la religione del Signore. Pascasio, di fronte a tanta forza, andò su tutte le furie ed ordinò alle guardie di trascinarla con dei buoi in una casa infame ma, malgrado la loro forza, non riuscirono a smuoverla. Tutto inutile! Lucia rimase ferma come una montagna. Si ordinò quindi di preparare un rogo per bruciarla viva ma le fiamme non lambirono neppure il vestito. A questo punto, narrano gli atti del martirio, Pascasio si rivolse a Lucia, ordinandole di non deludere il suo innamorato e di sposarlo. La giovane sorridente e senza manifestare il minimo dolore, secondo la tradizione, si strappò gli occhi con le dita, li depose in un vassoio e li offrì a colui che li amava tanto.

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Morte di Lucia

Compiuto tale gesto, Lucia si rivolse a Pascasio predicendo la vittoria di lì a poco del Cristianesimo e il suo perdono ai persecutori ed aguzzini; poi, colpita alla gola dal pugnale di un soldato, morì. Era il 13 dicembre 304. Il corpo della Vergine martire, seppellito in una catacomba, divenne subito meta di pellegrinaggi. Le preghiere e le implorazioni cominciarono a tramutarsi in celesti favori ed i Cristiani di Siracusa la proclamarono loro Patrona.

Iscrizione di Euskia

Ma ciò che che testimonia l'esistenza di S. Lucia ed il culto che le fu attribuito è un antico e prezioso documento l'«Iscrizione di Euskia», rinvenuto a Siracusa nel 1894, durante gli scavi archeologici. Tale iscrizione funeraria, posta dal marito sulla tomba della moglie di nome Euskia, recita così: «Euskia, l'irreprensibile, vissuta buona e pura per 25 anni, morì nella festa della mia S. Lucia, per la quale non vi ha elogio abbastanza degno: fu cristiana fedele, perfetta, grata al suo marito di molta gratitudine». L'aggettivo «mia», riferito a S. Lucia fa pensare ad una particolare devozione nei riguardi della Santa, forse perché Euskia era stata in vita affetta da un male agli occhi. Inoltre, tenuto conto che il vocabolo greco Euskia significa «Luminosa», si deduce che il nome di Lucia fosse dato anche per devozione a molte fanciulle siracusane, affinché seguissero le virtù della Santa e ne ricevessero protezione.

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